Giungere alla parola “FINE” di un romanzo di Dostoevskij (o più in generale di un grande classico della letteratura) lascia una sensazione simile a quella che si prova quando si ritorna a casa dopo un lungo, importante, viaggio. Ti senti appagato e riconoscente per una esperienza preziosa che sai che ti porterai dietro per il resto della vita grazie ad un bagaglio di emozioni più ricche e consapevoli. Al tempo stesso, però, rimani con quella piccola, deludente, sensazione di vuoto che ti dice che un momento importante è ormai finito e che è ora di buttarsi in qualcosa di nuovo. Chissà, magari anche il prossimo “viaggio” sarà ugualmente appassionante e prodigo di stimoli, di sicuro però sarà diverso e chissà se riuscirà a suscitare gli stessi sentimenti che hai appena terminato di provare. Quel che è certo è che chiudendo con un senso di rimpianto per l’ultima volta il libro ti senti profondamente mutato rispetto a quando per la prima volta hai cominciato a sfogliarne le pagine. Un’impressione profonda, direttamente dalle parole che hai letto, è entrata dentro di te mentre qualcosa di tuo rimarrà per sempre chiuso lì dentro.

Mi chiamo Massimo, ho quarantasette anni e sono un appassionato di letteratura oltre che di cinema ed architettura. Amo tutto ciò che ha un significato, che ti entra dentro, in cui brilli una scintilla di originalità e di intelligenza. Questo blog nasce dall’esigenza che sempre si avverte al termine di un’esperienza formativa di starsene a rifletterci un po’ su, condividendo con gli altri spunti e riflessioni.

3 risposte a ""

  1. Il tuo commento deve ancora venire moderato.

    Un grande in bocca al lupo per l’inizio di questa meravigliosa avventura!! Che la tua passione, sensibilità e amore per la letteratura, il cinema, il teatro e l’architettura possano trasparire in ogni riga che scriverai, così come fanno attraverso le tue parole nelle nostre sere di condivisione. MUCHA MIERDA!

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  2. Max… la tua sensibilità, unita al tuo amore per l’arte e la cultura ispireranno molta gente non solo ad andare al cinema e a teatro, ma anche a voler cogliere sfaccettature che sfuggono a spettatori meno attenti. Ascoltandoti, prendo in mano la voglia di osservare ogni cosa con uno sguardo più sensibile e aperto… nel farlo mi ritrovo ad amare l’arte in modo diverso. Grazie

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  3. Con la frase “Amo tutto ciò che ha un significato…” hai detto più di mille parole. Hai, e hai sempre avuto, la capacità di saper vedere “oltre”. Ti auguro il meglio che la vita possa darti. In bocca al lupo per queste tue nuove, emozionanti, passioni.

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