Tra gli ospiti

(…) Mentre scendevano la scalinata dopo essere stati requisiti dai fotografi per una decina di minuti, gli sposi si videro sbarrare la strada dall’enorme tonnellaggio della zia Matilde. Si erano imbattuti in lei mentre era intenta a strattonare dissimulatamente il marito che con in mano dei frittini di pesce minacciava di compiere un mezzo disastro.

Giunti agli ultimi gradini, il tentativo di aggiramento dell’ingombrante parente fallì e non appena questa si accorse di loro la sposa la vide puntare a tutto vapore in direzione del suo vestito bianco come se fosse stata il Titanic verso l’iceberg che le fu fatale.

Liberatasi a fatica dalle sue commosse felicitazioni, Giulia cominciò a girare sotto braccio al marito tra gli ospiti che facevano incetta di antipasti. Andrea sembrava avere un radar con cui osservava tutta quella folla chiassosa e spiluccante.

« Sorridi, quello è un pezzo grosso di Confindustria, » le disse mentre si dirigevano verso una coppia che sembrava appena uscita dalla copertina di Forbes, «dicono che la moglie sia molto simpatica. Potresti frequentarla insieme alle sue amiche del Circolo del Golf. Lo vedi quell’uomo alto che sta parlando con loro? Suo padre è un ex generale della finanza. Anni fa, prima di andare in pensione, mandò accertamenti ad una cinquantina di soci dei circoli più prestigiosi, forse tra loro c’era anche tuo padre. Con tutti alla fine chiuse un occhio ma incassò una montagna di favori che poi fece ricambiare al figlio. Così adesso, grazie a quegli appoggi, è diventato uno dei più grandi immobiliaristi d’Italia. Guarda laggiù come se la ride De Cristoforis. Poveretto, ancora non lo sa che ai Lavori Pubblici hanno deciso di trombarlo. A proposito, ti ho raccontato cosa si dice in giro? Pare che la moglie se la faccia con il personal trainer… »

Nel farsi largo tra un caotico susseguirsi di sorrisi e frasi complimentose, la sposa ebbe l’impressione di essere guidata come un’auto. Quando incontravano gli ospiti coi quali Andrea giudicava opportuno intrattenersi le stringeva leggermente la mano come implicito segnale di arresto. Le volte che invece era lei che desiderava soffermarsi a chiacchierare con qualcuno, se il marito non lo giudicava interessante, la cingeva dietro la schiena e, proprio come se avesse schiacciato il pedale dell’acceleratore, la spingeva in avanti con un’impercettibile pressione della mano. (…)

estratto da: Giugno, anime inquiete, L’Erudita, p. 98